Ecco, nel 370 Avanti Cristo, mentre Roma barcollava dopo aver subìto 17 anni prima il celebre sacco da parte dei Galli Senoni di Brenno, che cosa scriveva Platone, ne La Repubblica: le dittature
hanno due madri. Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L’altra è la democrazia allorché, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa colpa di averla condotta a tale disastro, e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, e poi con la violenza, che della dittatura è pronuba (promotrice, ndr) e levatrice. Così la democrazia muore: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo